La ricerca di un buon libro a cui fare affidamento per incrementare le proprie conoscenze acquariofile non è affatto impresa facile. Me ne accorsi quando iniziai le ricerche, fiducioso di trovare qualche autore capace di portare innovazione, di trattare argomenti diversi dai soliti “allestimento facile dell’acquario”, “acquario pronto in 5 minuti”; Ironia a parte, la carenza bibliografica lascia riflettere sulla situazione dell’acquariofilia italiana. In ogni caso tale citazione non deve essere assolutamente fraintesa, sarebbe scorretto definire scadente l’intero patrimonio pubblicato, ci sono molti volumi estremamente interessanti ma che nella loro particolarità rispecchiano una nicchia ben circoscritta. Ed è proprio a questa piccola cerchia che il libro che andrò a presentare nelle prossime righe fa parte: innovativo sotto certi aspetti, tratta argomenti che raramente vengono messi in rilievo nel settore.

L’acquario, un insieme di elementi che entrano in relazione tra loro allo scopo di ricreare quelle condizioni che permettono la vita tra 5 vetri. Vita, forse la parola chiave che dovrebbe stimolare particolari riflessioni ogni volta che ci poniamo davanti ad un paesaggio sommerso. Talvolta sembra incredibile immaginare che in così poco spazio possano vivere un’immensità di esseri viventi. L’abitudine di osservare l’acquario come articolato contributo di piante e pesci, se poi associata alla ricerca della perfezione paesaggistica tipica dell’aquascape, lascia spesso in secondo piano aspetti meno coinvolgenti, ma non per questo meno importanti: “la vita macroscopica poggia le proprie fondamenta su una moltitudine di vita microscopica” cita Maurizio Gazzaniga nel suo primo volume “L’acquario segreto”, riassumendo perfettamente l’insieme di questi elementi.

E’ con chiaro entusiasmo che l’autore presenta il proprio lavoro nella prefazione: “un sorprendente viaggio alla scoperta del mondo invisibile nascosto all’interno di un acquario d’acqua dolce”. La descrizione di un mondo parallelo, che poggia supporto su l’utilizzo del microscopio, popolato da microorganismi dai nomi bizzarri e disparati come orsetti delle meraviglie, animaletti a vetro d’orologio e pulci d’acqua, quasi ad immedesimare un romanzo di fantascienza. 159 pagine, in cui illustrazioni a colori e grafici descrivono con efficacia gli argomenti trattati. Il libro è diviso in due principali sezioni: la prima dedicata alla teoria del microscopio e al suo impiego, in cui viene citata la storia dello strumento, antico di quasi 400 anni, di cui Hans Jasen e Galilei furono primi artefici e che nel tempo è stato sempre più perfezionato nella struttura e qualità delle lenti. Unitamente vengono trattate anche nozioni di ottica allo scopo di descrivere importanti processi attivamente adottati nel funzionamento, quali la rifrazione e la distanza focale. Il dettaglio con cui vengono descritti strumenti, metodi di preparazione dei campioni nonché il loro corretto prelievo in vasca, rispecchia un’approfondita ricerca ed esperienze a monte, indice questo di particolare serietà e padronanza dei contenuti.

La seconda parte del libro è dedicata alla presentazione della vita microscopica, probabilmente è la più interessante dal punto di vista acquariofilo. Una sezione ordinata in cui vengono anticipatamente descritti fondamenti della tassonomia con le relazioni evolutive tra i vari organismi e il corretto utilizzo del sistema binomio (genere ed epitelio specifico) con il quale si identificano le diverse specie di esseri viventi, proseguendo con l’illustrazione delle caratteristiche popolazioni batteriche, nello specifico la loro organizzazione, il ruolo nel sistema in veste di responsabili della degradazione della materia organica in inorganica e come possono essere preparati per essere visualizzati al microscopio.

Nella sua globalità il testo è una raccolta di numerose ed importanti nozioni scientifiche, associate alla convenzionale realtà dell’acquariofilia. Senza dubbio argomenti di estremo interesse collettivo, ma che a parere personale un po’ difficilmente posso essere apprezzati a pieno da acquariofili meno esperti. Con tale affermazione non si vuole assolutamente far riferimento ad un inadeguato utilizzo del gergo, ma bensì alla presentazione di alcuni concetti. E’ senza dubbio difficile riuscire a riassumere nozioni che di norma richiedono ben più spazio, in particolare se gli argomenti da trattare nell’intero contesto sono così numerosi. Obbligo quindi segnalare la presenza di un Glossario, nel quale sono state raccolte definizioni di frequenti voci che rivestono particolare importanza nella comprensione dell’opera. Altra considerazione va riferita alla suddivisione degli argomenti trattati; Più di metà del libro è concentrato sulla “parte teorica”, se così si può definire. A prima vista può lasciar intuire che la seconda parte sia solo riempitiva, ma come citato poche righe sopra, la difficoltà nel dover presentare complessi argomenti con introduzioni limitate, giustifica scelta da parte dell’autore, appoggiandola pienamente. Inoltre l’uscita di un secondo volume potrebbe essere la risposta a tale mancanza.

Per chi fosse interessato all’acquisto del libro e/o alla trattazione approfondita della microscopia in campo acquariofilo segnalo il sito internet dell’autore, un portale ricco di immagini e articoli relativi, nonché una importante sezione dedicata alla bibliografia in cui vengono segnalati numerosi testi che posso essere di supporto.

2 commenti:

Andrea Perotti ha detto...

Bellissimo libro. Ti consiglio di procurarti il volume 2, ancora più interessante. Però se non erro ora si trova in giro solo la (nuova e rivista) versione unificata, un unico testo che accorpa i due volumi.

Ciao.

Andrea Ongaro ha detto...

Ciao Andrea! seguirò sicuramente il tuo consiglio!!